Sono una giornalista pubblicista di 28 anni e, ovviamente, sono incinta. Quando l’ho scoperto, insieme a mio marito, è stato come un black-out. In quel momento tutte le mie certezze sono svanite per lasciare posto alla paura di non essere – nell’ordine – capace, pronta, adeguata, preparata. Con il passare dei giorni la felicità (mia, di mio marito e dei nostri cari) ha preso il sopravvento e mi ha spinto a riconsiderare la situazione. Insomma, sto vivendo un’esperienza travolgente. Spaventosa ma senza dubbio bellissima. E per questo meritevole della mia massima attenzione.

Da qui nasce questo blog, che inauguro mentre entro nel quarto mese (ho saltato a piè pari i primi tre mesi per scaramanzia). L’idea di crearne uno mi ronzava in testa da un po’. La gravidanza mi ha dato il coraggio di provarci, senza definirne a priori una meta. Di certo ci sono solo lo stile e il contenuto.

Partiamo dal primo: ho 28 anni e non credo che la gravidanza mi catapulti direttamente oltre gli “anta”. È vero che alcune abitudini sono messe a dura prova (leggi mangiare senza pensare a quanto è cotta la carne o a come è stata lavata l’insalata). Ma è altrettanto vero che non intendo rinunciare alle uscite con gli amici, a un bicchiere di vino, a un concerto… con moderazione e forse meno spensieratezza, voglio mantenere tutto o quasi ciò che compone il quadro della mia vita. Per cui lo stile di questo blog vuole essere fresco, spontaneo e alla mano. Di certo non saccente né arrogante. Non ho la presunzione di insegnare niente a nessuno, considerando che sono la prima a non sapere da che parte andare…

La seconda certezza del blog è il contenuto. C’è la sezione bacheca con gli aggiornamenti periodici sulla mia esperienza personale. Segue poi una pagina news dove pubblicherò informazioni su eventi, fiere, iniziative dal mondo bimbo e redazionali prodotto. Una sezione prodotti dove vorrei presentare alcuni dei miei acquisti in termini di accessori (creme, libri, ecc), abbigliamento (per me e per chi arriverà tra qualche mese) e attrezzatura (lettino, culla, bollilatte, ecc). Tutte sezioni che si riempiranno man mano che andremo avanti in questa avventura.

Da ultimo, due parole sulle cose più evidenti. In primis, ho pensato a un header semplicissimo. Mi piace perché ha tutti i colori che ho negli occhi in questo periodo della mia vita. E in mezzo a essi un bimbo e una bimba: non so ancora se aspettiamo un maschietto o una femminuccia. La mamma, che fa quella che si lamenta per il mal di schiena ma è orgogliosa di averlo, è in un angolo: non è lei la protagonista. E poi i testi bilingue: in mente ho tanti progetti… staremo a vedere. Infine il titolo: ohi mama è un’espressione dialettale della mia amata Brianza che esprime la disperazione ma anche lo stupore di un qualcosa di inaspettato e frastornante.

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