A proposito di mala informazione…

gaia1Sono in vena polemica, lo so. Ma proprio non mi capacito di come gli operatori dell’alimentare non siano informati sulla celiachia. Capisco che sia una “malattia” fino a qualche anno fa poco diffusa ed è ovvio che chi non ci ha a che fare, chi non ce l’ha in famiglia ne sappia ben poco. D’altronde manco io ne so niente dell’ernia iatale. Però per quanto mi riguarda è intollerabile che chi lavora in ambito alimentare abbia delle lacune su questo fronte.

E arrivo al più recente episodio che mi è capitato. Invitati per un caffè a casa di amici, considerando il clima un po’ rigido, abbandoniamo la gelateria gluten free che tanto ci piace per andare in cerca di una pasticceria. Quella di cui ci avevano tanto parlato è chiusa e nella sezione del sito AIC dedicata all’Alimentazione Fuori Casa non ci sono altri indirizzi vicini. Quindi cerco più banalmente in internet una pasticceria senza glutine in Brianza. Esce questo nominativo, guardo il sito ed effettivamente parla di prodotti per celiaci. Telefono e mi confermano la cosa. Quindi prendiamo la macchina e andiamo.

Entriamo nel locale con tutte le riserve del caso: non è sul sito AIC, non ha esposto alcun identificativo dell’Associazione… e non vedo comparti separati dove eventualmente tenere prodotti per celiaci. Ma magari li hanno sul retro, come con la gelateria di cui sopra che ha dei “barilotti” dedicati ai clienti celiaci e che non sono esposti in vetrina. Chiedo quindi quali sono i prodotti senza glutine che hanno a disposizione. Mi viene mostrato del croccante esposto sul ripiano più alto ma non coperto, quindi qualsiasi prodotto glutinoso che ci è passato sopra ha rischiato di contaminarlo. E poi – ciliegina sulla torta – un singolo pasticcino nel mezzo di un vassoio pieno di altri pasticcini con glutine. Al che i miei dubbi iniziano ad essere quasi certezze. Il pasticcere mi indica delle mousse di frutta dicendo che essendo frutta garantisce che non c’è glutine nella preparazione. Voglio proprio levarmi ogni dubbio e faccio qualche domandina mirata.

“Le mousse le ha preparate lei?”
“Sì, certo. Qui dietro”
“Sì ma usando la stessa strumentazione che usa per gli altri prodotti con glutine e nello stesso ambiente? Sa la celiaca è mia figlia di 21 mesi e vorrei capire come gestite le contaminazioni”
“No no, nelle mousse il glutine non c’è. Ma la bambina è allergica?”
“No! Non è allergica! È celiaca!”
“Sì ok ma va in shock anafilattico?”
“….no, un celiaco non va in shock anafilattico…. Vabbè dai, prendo pasticcini per noi e basta”

Nessuno è tenuto a saperlo. Ma chi lavora nel settore sì. Un celiaco non è un allergico. Sono due cose diverse e portano a reazioni diverse. Un celiaco non va in shock anafilattico. A un celiaco si atrofizzano i villi dell’intestino. Dare del glutine a un celiaco, come ha detto la gastroenterologa, equivale a dargli veleno per topi. Lo daresti a tuo figlio? Anche una volta ogni tanto? Gli daresti un pasticcino che è vicino a del veleno per topi? Non è pensabile che una persona che lavora nell’alimentare non sappia queste cose. Mi auguro che le nuove generazioni di cuochi, pasticceri, panettieri e quant’altro siano obbligate nel loro percorso formativo ad apprendere nozioni quantomeno base su queste nuove patologie… che poi nuove non sono. Semplicemente sono più diffuse e meglio conosciute. Almeno, da qualcuno…

5 pensieri su “A proposito di mala informazione…”

  1. Ciao Monica, perdonami se ti do del tu, ma sai mi viene spontaneo dopo aver visto non solo il tuo blog , ma anche la tua intervista su Celiachia Oggi. Sono mamma di un bimbo di 6 anni , celiaco, e come te spesso mi sento dire di essere esagerata. Ma non è così…perchè ho visto davvero mio figlio stare malissimo, e stare male se per puro caso avviene una contaminazione. Siamo noi che i sentiamo dire che ormai anche per i celiaci c’è di tutto e di più in commercio…e forse mi chiedo se davvero queste persone hanno mai assaggiato alcuni dei prodotti , che sono da ritenere immangiabili…e siamo sempre noi che spesso rinunciamo ad uscite e anche ad un banale gelato poichè non si è sicuri. Nella tua storia ho rivisto la mia e da mamma hai il mio pieno appoggio e solidarietà. Complimenti per il tuo blog, a cui mi sono iscritta con piacere; anche io ho un blog http://www.cucinaconimma.blogspot.it che adesso sta ospitando qualche ricetta gluten free e mi farebbe piacere se rimanessimo in contatto… un bacio alla tua piccola Gaia

    1. Ciao Immacolata! Ci mancherebbe per “il tu”! Mi fa piacere che i miei pensieri siano condivisi, credo ce ne siano un bel po’ di mamme che la vedono così. A proposito di prodotti immangiabili, comunque, ho provato ieri dei biscotti al cioccolato che tenevo da parte per Gaia. Se li mettessi sotto la gamba del tavolo per non farlo traballare, resisterebbero tanto che sono duri… pazienza! 😉 E certo che rimaniamo in contatto!

  2. Ai miei lettori consiglierò di leggere anche questo articolo. Anch’io mi sono avvicinata da poco al mondo celiaco e come molti pensavo fosse una forma allergica. Ma hai ragione, almeno chi fa da mangiare e lo vede è tenuto a saperlo. Brava!

  3. Pingback: Di (mala)informazione, codici celiachia e sovvenzioni sanitarie | Tolleranza zero Food - Celiaci.coop

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