Oh pepito, pepito di Maiorca

Travel snapshot
Dove: Spagna – Maiorca – Santanyi
Quando: Agosto 2019
Alloggio: Appartamento
Situazione gluten free: Supermercati della zona forniti del minimo indispensabile. Locali quasi tutti informati (compresi i camerieri) e attenti alle contaminazioni
Ideale per: Il mare è caldo e il fondale lentamente digradante. L’offerta attrattiva si rivolge a famiglie con bimbi anche piccoli, con qualche pub ma in proporzione molti più parchi gioco. Pochi italiani, molti turisti tedeschi, inglesi e olandesi. Consigliata la macchina per raggiungere diverse cale

Da quando è nata Gaia, ma in realtà anche prima della sua nascita, abbiamo sempre cercato di cambiare destinazione per le vacanze estive. In parte perché ci piace tuffarci in nuovi mari, ma in parte perché non abbiamo mai trovato un posto che ci facesse pensare seriamente di tornare l’anno seguente. Questa estate qualche dubbio in merito ce lo siamo portati a casa invece…
Avendo dunque provato in prima persona quanto la Spagna sul fronte senza glutine sia avanti rispetto a qualsiasi altro Paese, quest’anno abbiamo scelto di tornarci e abbiamo optato per Maiorca. Siamo stati nella zona sud orientale, quella per intenderci destinata a famiglie e costellata di calette una più bella dell’altra. Dal punto di vista alimentare, devo dire che per fortuna ci siamo portati scorte da casa perchè in questa zona abbiamo trovato solo supermercati Spar e Suma la cui offerta di prodotti senza glutine era piuttosto limitata (una sola scelta di pane confezionato e solo in un punto vendita abbiamo trovato la pasta, che però avevamo portato in grandi scorte). Al contrario siamo riusciti a testare molti locali, cenando fuori quasi tutte le sere. Andiamo dunque con ordine, con una cronistoria dei nostri 10 giorni di vacanza.
Siamo stati a Maiorca e sapevamo già che dal punto di vista alimentare avremmo potuto stare abbastanza sereni. Lo abbiamo sperimentato a Lanzarote, quando Gaia aveva 4 anni ed era alla sua terza vacanza da celiaca. Avevamo come sempre affittato un appartamento con l’idea di cucinare noi in totale sicurezza ed eravamo partiti con l’immancabile valigia di sopravvivenza (la valigia da stiva, più di 20 kg dedicati solo a beauty e cibo). Una volta a destinazione, avevamo scoperto che i supermercati Mercadona e HiperDino erano dotati di un’offerta ampissima di prodotti senza glutine (comprese le pizze surgelati a marchio Buitoni). Per cui, pur avendo cucinato in casa quasi sempre, abbiamo riportato a casa gran parte della scorta alimentare.

Giorno 1
Siamo partiti da Milano Malpensa verso l’ora di pranzo, per cui ci siamo attrezzati con della pizza senza glutine cotta nel forno di casa. In aereo – abbiamo volato con Alitalia – le hostess hanno offerto uno spuntino. Purtroppo non avevano nulla senza glutine: né dolce, né salato e nemmeno i succhi che ho chiesto di poter visionare. Fortunatamente era avanzata della pizza.
Una volta atterrati e recuperata l’auto a noleggio, ci siamo diretti verso la zona di Santanyi, dove avevamo prenotato un appartamento presso la struttura Playa Ferrera Apartments. Non mi soffermo troppo su questi aparthotel, che non mi sento di consigliare. Gli appartamenti sono vicini a una spiaggia, bella ma non quanto quelle nelle immediate vicinanze. In più sono abbastanza lontani dal centro quindi occorre spostarsi in auto sia per raggiungere altre calette che per eventuali passeggiate serali. Ma anche solo per trovare supermercati forniti di prodotti senza glutine. Piuttosto, meglio cercare una sistemazione a Cala d’Or o Cala Esmeralda, la nostra preferita.
A causa di un disguido, la stessa struttura ci ha trasferito per la prima notte negli appartamenti del complesso Blue Sea Club Martha’s che si trovano a Santanyi, nei pressi della splendida Calò d’Es Pou Es Forti. La sera, stanchi del viaggio, abbiamo cenato presso il ristorante del complesso, proprio sotto al nostro appartamento. Lo staff ci ha rassicurato su cucina e contaminazioni e abbiamo mangiato patate con formaggio, wurstel, spiedini di carne e calamari alla griglia, tutto senza glutine.

Giorno 2
Una volta lasciata la struttura di Santanyi, siamo tornati a Cala Ferrera e ci siamo sistemati definitivamente nell’appartamento prenotato. Abbiamo passato il pomeriggio nella spiaggia della zona e la sera abbiamo fatto un giro in centro a Cala D’Or dove si trova il Bbq Grill La Fontanella. Il proprietario è italiano e ci ha mostrato direttamente la base senza glutine che usa per la pizza… peraltro davvero buona. Torneremo in questo ristorante una seconda volta… ma il malessere di Gaia il giorno seguente ci ha fatto tentennare sulla gestione della contaminazione e desistere dal tornarci nuovamente.

Giorno 3
Abbiamo passato il terzo giorno a Cala Serena, una delle perle della zona. Priva di servizi, salvo un piccolo bar, data anche la dimensione molto contenuta (si estende per non più di 30 metri di larghezza). Che poi è quello che le dà maggior fascino! La sera, dopo esserci accertati con il ristorante locale in merito alla gestione del senza glutine, abbiamo sperimentato il servizio ”in camera”. Per Gaia abbiamo ordinato carne di maiale e verdure… ma non hanno riscosso molto successo.

Giorno 4
È stato il giorno in cui abbiamo scoperto Cala Esmeralda, sulla quale si affaccia una struttura internazionale ma fortunatamente molto ben progettata. Così facendo la cala non perde minimamente il suo fascino. Inutile dire che il mare è praticamente una piscina (per questo consente di vedere bene le meduse, che anche quest’anno non hanno risparmiato Gaia). Sulla scogliera si trova un bar-ristorante che fa parte della struttura Inturotel ma è accessibile al pubblico non ospite. E fa piatti caldi e freddi a pranzo anche senza glutine! Il che vuol dire che abbiamo potuto mangiare in spiaggia e non ci è capitato molte altre volte! Gaia ha preso del pollo con verdure… quando sono arrivate le tre bistecche (che ovviamente lei ha finito), il cameriere si è scusato per l’attesa dicendo che avevano ripulito la zona lavoro per una miglior preparazione del suo piatto. Davvero una bellissima rassicurazione!

 

 

Giorno 5
Siamo tornati a Cala Esmeralda ma abbiamo pranzato in casa visto che dista pochi minuti di macchina. La sera siamo tornati a Cala d’Or al ristorante La Fontanella.

 

Giorno 6
Gaia si è svegliata con un po’ di mal di pancia che va e viene, abbiamo pensato a qualche contaminazione per cui abbiamo optato per una giornata detox. Essendoci vento, abbiamo dedicato la giornata alla visita delle grotte Des Drac e del vicino museo delle perle Majorica. Per cui abbiamo preparato un pranzo al sacco e la sera, una volta rientrati, abbiamo cenato in casa.

 

 

 

Giorno 7
Prima di partire, un contatto su Instagram (mallorcasingluten) mi ha spedito una lista di locali da lui testati. Tra essi, il 17 Bar & Restaurant che si trova proprio alla Marina di Cala d’Or. Il ristorante è a dir poco strepitoso! Gaia ha mangiato un riso giallo con funghi e Mattia una costata con patate, tutto senza glutine (io invece ho preso un piatto glutinoso). I piatti erano anche molto belli da vedere, indubbiamente la qualità era medio-alta. E di conseguenza il prezzo. Ma non ci siamo svenati e ne è sicuramente valsa la pena.

Giorno 8
Abbiamo passato la giornata a Es Trenc, una delle spiagge più conosciute della zona sud orientale dell’isola. La spiaggia, bellissima e bianchissima, é piuttosto grande ed essendo ormai abituati alle piccole calette non ne siamo rimasti troppo entusiasti, soprattutto per la troppa gente. Es Trenc distava quasi un’oretta da casa per cui abbiamo portato il pranzo al sacco. In spiaggia c’è un baretto con una minima scelta di gelati senza glutine, ma non è possibile avere piatti per pranzo idonei. La sera abbiamo cenato in appartamento e, dopo mangiato, siamo tornati per le vie che ci condanno Cala Esmeralda, punteggiate di negozietti all’aperto e parchi gioco ogni 200 metri.

Giorno 9
La vacanza stava per volgere al termine e abbiamo deciso di passare il penultimo giorno di nuovo a Cala Esmeralda, tornando a casa per pranzo e di nuovo in spiaggia il pomeriggio. La sera abbiamo deciso di cenare a El Castillo del Bosque in località Felanitx. Gran parte del menu é disponibile anche in variante senza glutine. Io e Gaia abbiamo ordinato per antipasto carpaccio e per secondo carne di maiale al forno con albicocche e filetto con verdure. A questo si aggiunge la cena glutinosa del papà (gamberetti avvolti in pancetta e fritto misto). Per chiudere, dolci senza glutine e un limoncello offerto dal ristoratore (anche in versione analcolica e senza glutine per Gaia). La qualità è sicuramente molto elevata e la location moooolto bella: si cena infatti in una riproduzione di un piccolo castello. Elevata è anche la qualità del servizio: per la prima volta, a Gaia è stato portato un pane senza glutine peraltro ancora incartato, a garanzia della massima attenzione alle contaminazioni. Ovviamente tutto questo ha un pezzo, ma è sicuramente proporzionato a quello che si mangia e a come lo si mangia.

Giorno 10
Abbiamo trascorso l’ultimo giorno nella nostra ormai adorata Cala Esmeralda. Abbiamo salutato il mare uscendo la sera, di nuovo per le vie che circondano questa caletta, mangiando una pizza da Andy’s Bar che ci ha garantito la cottura della base senza glutine in teglia separata. Chiudiamo in bellezza una vacanza dove mare e cibo hanno superato le aspettative. È infatti la prima volta che riusciamo a mangiare fuori casa quasi ogni giorno, ricevendo risposte esaustive e rassicuranti ai miei soliti dubbi di madre inflessibile tipo signorina Rottermeier in eterna lotta con il glutine.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *